Variazioni su un tema di Henry James

In pratica, variazioni a Il giro di vite di Henry James, una delle storie di fantasmi più famose, quasi la storia di fantasmi per antonomasia, quella che viene in mente a moltissimi quando si parla del genere.

Pubblicato nel 1898, Il giro di vite è il racconto di fantasmi più noto di Henry James, che, tuttavia, ne scrisse un discreto numero. La particolarità di queste storie è che molti dei fantasmi di James possono essere visti sia secondo l'immagine tradizionale di presenze spettrali che secondo una più moderna, per l'epoca in cui scriveva, di bestie interiori, cancri nella mente e nella psiche che annientano chi ne è afflitto.

Henry James, in effetti, visse e produsse i propri lavori nel periodo in cui nacque e si sviluppò la psicoanalisi che finì per influenzare anche la letteratura: mostri e fantasmi erano, in realtà, prodotti di mali interiori, dell'inconscio e dell'animo, quindi certe storie gotiche non potevano assumere più tutto il fascino e la credibilità di un tempo. Il fratello di Henry James, William, era un filosofo e psicologo ed è naturale immaginare che l'autore sia venuto in contatto con i suoi studi e ne sia rimasto influenzato. James riuscì a scrivere dei racconti di fantasmi spaventosi o disturbanti nonostante i e adattandosi ai tempi in cui visse.

Di recente mi sono imbarcata nella lettura di un paio di variazioni proprio a Il giro di vite. Sono di tenore molto diverso l'una dall'altra: la prima è ironica e ambientata in epoca contemporanea, la seconda è decisamente più drammatica e si svolge nel 1891.

Jennifer Crusie, Maybe this time


Ohio, 1992
Andie Miller è pronta a chiudere definitivamente con il passato e sposare il fidanzato, ma, naturalmente, le cose non vanno come si aspetta. L’ex marito, l’affascinante North Archer, riesce a convincerla ad andare a supervisionare la situazione in cui si trovano i due problematici orfani, di cui è il tutore legale, nella sperduta campagna dell’Ohio. All’improvviso e – ammettiamolo – senza sapere bene la ragione che l’ha spinta a lanciarsi in questa avventura, Andie si trova in un’antica casa, trasportata blocco a blocco direttamente dall’Inghilterra, con due impenetrabili ragazzini, una terribile governante e… fantasmi, diversi fantasmi.

Questo romanzo è una rilettura e una riscrittura de Il giro di vite in chiave contemporanea. Sarebbe un peccato fare degli spoiler significativi su entrambe le opere, ma qualcosa vale la pena sottolinearla. Se ne Il giro di vite l’isolamento è un elemento fondamentale nello sviluppo dell’intreccio, l’interruzione dell’isolamento costituisce la chiave di volta in Maybe this time. La casa nella sperduta campagna dell’Ohio diviene, inaspettatamente, sovraffollata – di presenze umane – e di lì la Crusie incomincia a metterci più del suo nella storia e a distaccarsi da Henry James.

«Crusie’s created a sharp cast of lonely souls, wacky weirdos, ghosts both good and bad, and unlikely heroes who are brave enough to give life and love one more try. You don’t have to believe in afterlife to relish this fun, bright romp.»
“Publishers Weekly” 

Il soffietto del “Publishers Weekly” è decisamente esauriente. Mi sento di aggiungere che l’atmosfera è quella tipica della provincia americana degli anni Novanta, che l’ironia della Crusie è sempre pungente, che Andie è una protagonista dal carattere deciso e dalla forte personalità e che la scrittura è decisamente scorrevole. Oh, dimenticavo, non fa paura.

John Harding, Florence & Giles


New England, 1891
Florence e Giles sono fratelli, orfani, vivono in una magione nella campagna del New England, ignorati dal loro tutore legale, lo zio. Florence è una bambina sola, a parte la compagnia del fratello, ama rifugiarsi nei libri, che divora di nascosto perché le è stato proibito di leggere e di ricevere un'educazione. Lasciata quasi esclusivamente a se stessa, ha un'immaginazione attiva che la porta a sviluppare anche una propria lingua, fatta di sostantivi che diventano verbi e di parole singole che assumono il significato di intere perifrasi, ispirata dal modo che aveva Shakespeare di piegare il linguaggio alle proprie esigenze letterarie. La sorta di equilibro in cui Florence e Giles vivono va in frantumi dopo che la loro prima governante è vittima di un mortale incidente e ne arriva una seconda, Miss Taylor, di cui Florence non si fida, è convinta che voglia fare del male a Giles...

Si tratta, sostanzialmente, di una rivisitazione de Il giro di vite raccontato dal punto di vista della bambina anziché della governante. Anche se John Harding non è Henry James riesce, più o meno, nell'impresa di lasciare il lettore nel dubbio, a chiedersi che genere di fantasmi siano quelli della storia.

Ora, non so che effetto possa avere questo romanzo su chi non ha letto l'opera di James. Navigando per internet e leggendo le opinioni di vari lettori, mi è sembrato di capire che la maggior parte di chi non ha letto Il giro di vite abbia finito per non apprezzare l'opera di Harding. A me il libro è piaciuto parecchio: ho ritenuto particolarmente intrigante la trovata di un codice linguistico personale di Florence e di far raccontare la storia dal suo punto di vista, una bambina intelligente e brillante, ma totalmente trascurata.


Florence & Giles è stato pubblicato in Italia, da Garzanti, con il titolo La biblioteca dei libri proibiti. Per quanto il titolo possa essere discutibile, credo che la sinossi che si trova sul sito della casa editrice e, con tutta probabilità, anche in seconda di copertina, sia un po' fuorviante: i libri e il divieto d'accesso alla biblioteca sono importanti perché sono parte della formazione di Florence, ma non costituiscono tutto il fulcro del racconto dove ha rilevanza, per esempio, anche il modo che la bambina ha di costruire le relazioni con gli altri, le persone che, seppur raramente, entrano nella sua vita.

Disclaimer
Ho fatto uso del termine «governante» anziché di quello di «istitutrice» perché nella seconda metà dell'Ottocento, anche in Italia, era utilizzato il sostantivo «governante» per indicare la donna che si occupava dei bambini (La Marchesa Colombi, La gente per bene.)

Bibliografia e URL:
Henry James su The Literature Network: http://www.online-literature.com/henry_james/
Henry James su Project Gutenberg: http://www.gutenberg.org/ebooks/author/113
Jennifer Crusie, Maybe this time, New York, St. Marint's Press, 2011
Sito di Jennifer Crusie: http://www.jennycrusie.com/
Pagina dedicata a Maybe this time sul sito della Crusie: http://www.jennycrusie.com/books/fiction/maybe-this-time/
John Harding, Florence & Giles, London, Blue Door, 2010
Sito di John Harding: http://www.john-harding.co.uk/
Sinossi all'edizione in legatura rigida de La biblioteca dei libri proibiti sul sito di Garzanti editore: http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=2645
Pagina dedicata a La Marchesa Colombi su Liber Liber da cui si può scaricare La gente per bene: http://www.liberliber.it/libri/m/marchesa_colombi/index.php

Commenti

  1. Devo assolutamente colmare questa mia lacuna (Henry James) e poi leggere entrambi i libri da te segnalati.
    Sei una preziosissima fonte di informazioni, Ludo.

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  2. Credo che quello della Crusie potrebbe piacerti, visto che hai apprezzato Una scommessa per amore.

    Sai che è stato davvero un caso che tu abbia scritto un post sulla Crusie e io questo sulle variazioni a Henry James? Stavo pensando di scrivere qualcosa del genere da un paio di settimane perché ultimamente sto leggendo parecchie storie di fantasmi.

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  3. Allora... buh! :)

    A me piacciono molto i fantasmi, la psicanalisi, e tutto il resto. Perché non ho mai letto Henry James? Ti farò sapere cosa ne ho pensato, dopo!

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  4. Non avrei mai pensato ad un collegamento fra Henry James e il libro di Harding, post molto interessante. Bello il tuo blog :)

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  5. @bluewillow Se ti dovesse capitare di leggere il romanzo di Harding o se l'hai già letto e ti va, fammi sapere cosa ne pensi.

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